AL RITORNO DALL'EXTRAVAGANZA 2025
Ci sono parole che sembrano simili, ma che in realtà racchiudono mondi diversi: spiegare, insegnare, formare.
Spiegare significa rendere chiaro ciò che è complicato: è come srotolare un nodo e mostrarne i fili. Illumina la mente, dà ordine al caos, ma non cambia ancora chi abbiamo davanti.
Insegnare va oltre. Vuol dire lasciare un segno dentro, imprimere qualcosa che resta. Non è solo chiarire, ma far sì che ciò che si apprende diventi competenza. Insegnare è guidare la mano, è permettere di fare in autonomia.
Formare, invece, è dare forma. È il livello più profondo, quello che non si limita a trasmettere nozioni o abilità, ma trasforma la persona nella sua interezza. Formare significa toccare non solo la testa, ma anche il cuore, e far emergere parti nuove di sé.
Ed è esattamente quello che abbiamo vissuto durante la nostra Extravaganza. Non è stata soltanto spiegazione, non è stata soltanto insegnamento. È stata un’esperienza formativa vera, capace di cambiare prospettive e di aprire spazi interiori.
In quei giorni di ritiro, immersi nel silenzio e nella bellezza del Cilento, ci siamo ascoltati, raccontati, messi in gioco. Abbiamo ripercorso le pagine del nostro libro come fossero specchi, e in quelle pagine ognuno ha trovato riflessi della propria storia, del proprio cammino, delle proprie sfide. Abbiamo condiviso successi e fragilità, visioni e timori, e da tutto questo è nata una consapevolezza nuova.
Ho visto colleghi con un anno di percorso con Odontomedica alle spalle raccontare la propria evoluzione, e altri con dieci anni testimoniare cosa hanno imparato e come sono cambiati.
Ho visto i giovani, i nostri figli, respirare un’aria nuova, fatta di visione e di appartenenza. Ho visto anche chi ha attraversato silenziosamente giorni di riflessione intensa: non un entusiasmo di facciata, ma il peso dolce e profondo di chi sente che qualcosa dentro sta cambiando.
E quando, al ritorno, tutto si è assestato dentro di noi, ho capito che l’Extravaganza aveva raggiunto il suo scopo. Perché la formazione autentica non lascia le persone come le ha trovate: smuove, fa emergere, rompe schemi.
Non sempre la trasformazione si manifesta con entusiasmo o leggerezza. A volte porta alla luce blocchi interni, sensazioni di inadeguatezza, fragilità nascoste. Ma proprio questo è il segnale che il processo è iniziato: quando ciò che ti frenava dentro prende voce, significa che stai già cambiando.
La vera formazione non lascia mai le persone come le trova: smuove, mette in discussione, libera. È un processo che trasforma dentro e che inevitabilmente si riflette fuori.
Così, al ritorno dall’Extravaganza, la sensazione più forte è stata questa: non siamo più gli stessi di quando siamo partiti. Siamo tornati più uniti, più consapevoli, più pronti. Perché in quei giorni non abbiamo solo imparato: ci siamo trasformati.
✨ L’Extravaganza non è un evento qualsiasi: è un passaggio.
Da ciò che eravamo, a ciò che siamo pronti a diventare.
Claudio Gammella
